Spazio Labo’ – Centro di fotografia | Strada Maggiore 29 | Bologna

Io Mario e Dondero

Maurizio Garofalo ricorda Mario Dondero

IO, MARIO E DONDERO

Maurizio Garofalo ricorda Mario Dondero a un anno dalla scomparsa.

Sabato 17 dicembre 2016, ore 18.30
ingresso libero

Mario Dondero è stato una figura unica nel panorama del giornalismo e del fotogiornalismo: l’uomo e il reporter erano inscindibili, per il carico di umanità che portava con se, ovunque andasse, assieme alle sue vecchie macchine fotografiche. 

Per lui la fotografia non era il fine, era il tramite: il mezzo che gli consentiva di ascoltare (e fermare nelle sue immagini) milioni di storie e conoscere le persone che incontrava.

Parlava con voce calda, avvolgente, aveva un eloquio raffinato, con termini desueti che spesso facevano sorridere, ma chi lo ha conosciuto lo ricorda soprattutto per la sua dolcezza, la sua gentilezza senza tempo e la sua inesauribile curiosità.

Chi frequenta Spazio Labo’ ha potuto incontrarlo e conoscerlo, perché Dondero è venuto spesso, per dialogare di fotografia o per festeggiare l’uscita di un suo libro.  

Anche per questo Spazio Labo’ lo vuole ricordare, ad un anno dalla sua scomparsa, con le sue parole e le sua fotografie, attraverso il racconto di chi lo ha conosciuto come maestro, come collega e come amico.

“Io, Mario e Dondero”
Maurizio Garofalo ricorda Mario Dondero a un anno dalla scomparsa.
Sabato 17 dicembre 2016, ore 18:30
Ingresso libero

Mario Dondero (Milano, 6 maggio 1928 – Petritoli, 13 dicembre 2015) è stato un fotografo, fotoreporter e blogger italiano. Di origini genovesi, è una delle più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo. Giovanissimo partigiano nella Val d’Ossola, si è accostato molto presto al giornalismo, prima scritto poi fotografico, iniziando a collaborare nei primi anni Cinquanta a “L’Avanti”, “l’Unità”, “Milano Sera”, “Le Ore”. Legato al cosiddetto gruppo dei “Giamaicani” (i frequentatori del Bar Jamaica a Milano, di cui è presidente: Alfa Castaldi, Camilla Cederna, Luciano Bianciardi, Giulia Niccolai, Carlo Bavagnoli, Ugo Mulas, Uliano Lucas), nel 1955 si sposta a Parigi dove collabora con “L’Espresso”, “L’Illustrazione Italiana”, “Le Monde”, “Le Nouvel Observateur”, “Daily Herald”. Frequenta e ritrae scrittori e intellettuali francesi (Roland Topor, Claude Mauriac, Daniel Pennac, Yashar Kemal). Tra le sue foto più celebri, quella del gruppo degli scrittori del Nouveau roman scattata a Parigi nell’ottobre del 1959 davanti alla sede delle Editions de Minuit (Nathalie Sarraute, Samuel Beckett, Alain Robbe-Grillet, Claude Mauriac, Claude Simon, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Claude Ollier). Il suo interesse per l’Africa si è manifestato attraverso la collaborazione alle riviste “Jeune Afrique”, “Afrique-Asie”, “Demain l’Afrique”. In Francia, a metà degli anni Cinquanta, ha collaborato a “Regards” (la leggendaria rivista comunista che pubblicò fra le prime le fotografie di Robert Capa e Gerda Taro sulla guerra di Spagna). Ha poi lavorato da Parigi per “Il Giorno” nel periodo della Guerra d’Algeria. In Italia ha collaborato a lungo con “Vie nuove”, “Tempo illustrato”, “L’Europeo”, “L’Espresso”, “Epoca”. Dalla loro nascita ha iniziato a pubblicare sul quotidiano “Il manifesto” e sul settimanale “Diario” di Enrico Deaglio, con photo editor e art director Maurizio Garofalo. Negli anni Sessanta ha realizzato alcune fotostorie per “La Tv dei ragazzi” (Rai) e alcuni corti per l’Antenna cinematografica del PCI Unitelefilm. Appassionato di radiofonia ha collaborato con la sezione italiana della Bbc e ha condotto con Emanuele Giordana alcune trasmissioni di per Radio3 (Rai) dedicate alla storia del fotogiornalismo (2012-2013). Ha esposto le sue fotografie in moltissime occasioni e in tantissime città italiane e straniere. Noto per il suo impegno civile e sociale, ha documentato in Afghanistan il lavoro delle équipe mediche di Emergency, di cui è stato un attivo sostenitore.  Era Camallo Onorario della Compagnia unica dei portuali genovesi e Socio Onorario dell’Accademia di Brera. Negli ultimi anni di vita ha vissuto a Fermo.

Maurizio Garofalo, nato nel 1959, ha vissuto ad Ancona, Venezia, Firenze, Napoli, Roma, Milano. Laureato in Architettura, abbandona la libera professione per dedicarsi alla grafica editoriale e alla fotografia.  Giornalista professionista, dal 2000 al 2009 è art director e photo editor a “Diario”, diretto da Enrico Deaglio, giornale che nel 2002 vince a Parigi il premio internazionale “Guide de la Presse” come miglior giornale del mondo. Alla professione affianca un’intensa attività di didattica sulla fotografia e fotogiornalismo, di conferenze e letture-portfolio in Italia e all’estero, di giurato in concorsi di fotografia. Nel 2010 è nel comitato scientifico e nella giuria del “Premio Bruce Chatwin”, per la fotografia e la narrativa di viaggio; nel 2011 insegna a New York nell’ambito del “New York Photogarphy Workshop”, organizzato da Spazio Labo’; nel 2012 crea “Ragusa Foto Festival” ed è direttore artistico della prima edizione. Nel 2013 ha curato la realizzazione editoriale del volume “Mimmo Jodice”, di Roberta Valtorta, edito da Bruno Mondadori. E’ nel comitato scientifico del festival “Gazebook” dalla prima edizione. Dal 2014 è sotto contratto con la casa editrice Pearson per la progettazione delle nuove collane editoriali.  Nel 2015 e nel 2016 ha tenuto conferenze sulla fotografia con Gianni Berengo Gardin, Nino Migliori, Maurizio Galimberti, Ivo Saglietti, Davide Monteleone, Tano D’Amico.

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