Spazio Labo’ – Centro di fotografia | Strada Maggiore 29 | Bologna

ANUSH HAMZEHIAN E VITTORIO MORTAROTTI: MOST WERE SILENT

27 ottobre 2018 - 18 gennaio 2019

Most Were Silent

Mostra personale del duo Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti

27 ottobre 2018 - 18 gennaio 2019

incontro con gli autori: sabato 27 ottobre, ore 18
inaugurazione: a seguire, ore 19.
ingresso libero

orari di apertura: lunedì-venerdì, 11-13 e 15-19

28 ottobre ore 12: visita guidata alla mostra condotta dagli autori. Evento gratuito con prenotazione obbligatoria su EventBrite (cliccare qui ).

AFTER PARTY: 27 ottobre 2018, ore 21, presso il nuovo spazio di produzione artistica "Spazio Labo' | Zanolini". Evento gratuito con prenotazione obbligatoria (cliccare qui).

C’è la storia, poi c’è la vera storia, poi c’è la storia di come è stata raccontata la storia. Poi c’è quello che lasci fuori dalla storia. Anche questo fa parte della storia.
Margaret Atwood

Per la realizzazione di Most Were Silent Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti hanno trascorso, tra aprile e maggio 2016, più di un mese ad Alamogordo, in New Mexico. In questa assolata e sonnolenta cittadina alle propaggini del deserto della Jornada del Muerto, nulla sembra oggi evocare il ricordo di eventi bellici. Eppure è qui, nel segreto di una base militare, che l’energia atomica venne usata per la prima volta come strumento di distruzione. L’esplosione avvenne il 16 luglio 1945 e nulla sarebbe più stato come prima. “We knew the world would not be the same” disse Robert Oppenheimer, il fisico a capo dello sviluppo della prima bomba nucleare, che proseguì l’intervista riportando le reazioni dei suoi colleghi del Manhattan Project, un ricordo da cui gli artisti traggono il titolo della mostra: “A few people laughed, a few people cried, most people were silent”. In questo scenario storico e geografico, Alamogordo è la città più vicina al luogo dove ebbe inizio l’era atomica nella sua potenza distruttiva (Hiroshima e Nagasaki) e dissuasiva (guerra fredda). Dal territorio che ha fatto da sfondo a questo evento epocale, gli artisti fanno partire la riflessione che affronta i temi atavici della violenza umana e della memoria storica. Temi che nel corso dei millenni sono stati indagati da ogni forma di espressione intellettuale (arti visive, letteratura, giornalismo) e che gli artisti affrontano da una prospettiva inaspettata e profonda.
Alle immagini in mostra sono infatti affiancati video d’archivio, oggetti e brevi documentari realizzati dal duo artistico; i riferimenti tra i contenuti sono indiretti e rimandano ad altre sfere sensoriali ed emotive, ricreando nuove prospettive, evitando la rincorsa alla verità ma mantenendo ben salda l’onestà del racconto.

Most Were Silent si può quasi definire un racconto sinestetico sul significato più profondo della Storia, una riflessione sulla guerra e le sue conseguenze. Un lavoro che prosegue la ricerca, iniziata anni fa con una serie di lavori sulle conseguenze fisiche e psicologiche dello tsunami in Giappone, gli effetti sociali della chiusura delle miniere in Belgio e la violenza del confine tra Armenia, Azerbaigian e Iran, che gli artisti rivolgono alla sperimentazione dei linguaggi dell’immagine documentaria (fotografica e filmica) applicata al racconto di marginalità storiche, geografiche e sociali da cui però emergono temi universali. Nella mostra, e nel libro da cui la mostra ha origine, molti racconti si intrecciano mantenendo il fil rouge della guerra senza tuttavia affrontare direttamente questo tema; Hamzehian e Mortarotti usano il prisma della sinestesia, un fenomeno sensoriale/percettivo che indica una “contaminazione” dei sensi, per ampliare la profondità percettiva del proprio lavoro e mostrare che la Storia è un processo di stratificazione e assorbimento modificabile secondo filtri individuali o collettivi.

In occasione dell’inaugurazione verrà presentato il libro Most Were Silent (Skinnerboox, 2018) da cui la mostra, assieme alla personale che gli artisti hanno tenuto a maggio presso la galleria Alberto Peola di Torino, trae la sua origine. La presentazione si terrà alle ore 18 e, oltre agli autori, sarà presente anche Milo Montelli, fondatore di SKINNERBOOX.

La serata sarà arricchita da un afterparty nel nuovo spazio di produzione artistica “Spazio Labo’ | Zanolini”, situato in via Zanolini 9, che verrà presentato al pubblico proprio in questa occasione. L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria qui.

ANUSH HAMZEHIAN – VITTORIO MORTAROTTI

Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti hanno realizzato progetti con rifugiati politici, ex minatori, prostitute, sopravvissuti dello tsunami e veterani di guerra. Le loro installazioni video-fotografiche sono state esposte, tra gli altri, alla Blueproject Foundation di Barcellona, al Casino Luxembourg, all’Arsenal di Metz e a Foto Forum di Bolzano. Per il progetto Eden hanno vinto il Leica Prize alla biennale Images Vevey e il premio Level Zero di Art Verona che li ha portati a esporre al MAXXI di Roma. La loro pratica prevede anche la pubblicazione di libri d’arte. Nel 2015 The First Day of Good Weather è stato tra i finalisti del First Book Award di Londra, l’anno successivo Eden è entrato nella selezione del fotografo americano Ron Jude dei 10 migliori photobook del 2016. All’attività artistica Hamzehian e Mortarotti affiancano quella documentaristica. Nel 2016 L’Académie de la Folie è stato insignito dell’Étoile de la Scam mentre nel 2018 è uscito il loro lungometraggio Monsieur Kubota, un documentario sulla ricerca dell’immortalità co-prodotto dalla televisione pubblica francese (France 2).

SKINNERBOOX

Skinnerboox è una casa editrice fondata nel 2014 da Milo Montelli.
I contenuti delle pubblicazioni fanno riferimento al vasto ed eterogeneo ambito della fotografia contemporanea con particolare attenzione alla diffusione del lavoro di autori emergenti. Vengono pubblicati libri a tiratura limitata, con edizioni che vanno dalle 100 alle 800 copie. Ogni libro viene curato dall’iniziale processo di editing fino alla distribuzione. I volumi ad oggi prodotti sono il risultato di un lavoro svolto in sinergia con gli stessi autori e con diverse professionalità emergenti e affermate nell’ ambito della grafica e del book design. Diffondiamo i nostri titoli attraverso il contatto diretto con librerie, gallerie e musei nazionali e internazionali oltre che attraverso la partecipazione a fiere e festival di settore. Dal 2016 Skinnerboox ha avviato collaborazioni importanti con gallerie private ed istituzioni pubbliche partecipando ai maggiori eventi internazionali collegati al libro d’artista (Offprint London – TATE MODERN, New York Art Book Fair MOMAps1 – Les Renconters d’Arles, UNSEEN – Amsterdam, FLAT – Torino, FIEBRE – Madrid, Paris Photo – Parigi).
Diversi libri pubblicati nel 2016 e 2017 sono stati nominati tra i migliori libri fotografici dell’anno da personalità autorevoli del mondo della fotografia come Erik Kessels, Shean O’Hagan, David Solo, Horacio Fernandez, Brad Fehuerhelm, Jeffrey Ladd, Tim Clark, Cristina De Middel, Ron Jude comparendo in riviste come The Guardian. New York Times, El Pais, TIME e Internazionale.
Nel 2018 viene premiata come miglior casa editrice dell’anno a PHotoESPAÑA.

MOST WERE SILENT
27.10.2018 – 18.01.2019

Incontro con gli autori:
sabato 27 ottobre ore 18.

Inaugurazione mostra:
a seguire, ore 19.

Orari apertura mostra dal 29 ottobre:
lunedì-venerdì, h. 11-13 e 15-19
ingresso libero

Spazio Labo’ | Photography
Strada Maggiore 29, Bologna
Campanello Spazio Labo’ | cortile interno

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